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“Food Flop Story”: le lasagne surgelate col marchio Colgate

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei flop più clamorosi nella storia dell’industria alimentare: attraverso il racconto dei maggiori “casi di studio” vi raccontiamo di prodotti ritirati prematuramente dallo scaffale perché non funzionavano. E per diverse ragioni: problemi di prezzo, packaging, pozionamento(il prodotto non attira la curiosità dei consumatori).

In questo articolo ci occupiamo di uno dei più grandi epic fail legati a prodotti alimentari: le lasagne surgelate col marchio Colgate. Negli anni ’80 la storica azienda famosa per la sua linea di prodotti per l’igiene orale decide di sconfinare nel campo dei cibi surgelati proponendo al mercato un must della cucina italiana: le mitiche lasagne.

Il tentativo non ebbe successo perché nell’immaginario dei consumatori Colgate era associata esclusivamente ai suoi prodotti per l’igiene orale, primo fra tutti il dentifricio, e nessuno poteva pensare che la multinazionale statunitense avesse competenze e buon gusto anche nella produzione dei cibi preparati. Oggi quelle lasagne, come un vero reperto archeologico, sono finite nella teca di un museo svedese, a Helsingborg, il Museum of Failure ideato da Samuel West, psicologo e appassionato di fallimenti commerciali, che ha indicato quel prodotto come un esempio di “fallimento dell’estensione del marchio”.

L’azienda americana, per contrastare la forte concorrenza da parte di Procter&Gamble, storico competitor, fin dal 1966 ha provato ad ampliare la proposta catalogo prodotti: prima delle Lasagne Colgate, l’azienda provò ad introdurre il detersivo per piatti senza successo e infine ha provato “a far digerire” ai consumatori nuovi prodotti alimentari targati Colgate-Palmolive, come snack di soia e budini.

Furono commessi errori imperdonabili, pensando di poter sopperire alla mancanza di un’accurata ricerca di mercato sui gusti dei consumatori, con lo strapotere manipolativo di una campagna di marketing virale.

Per evitare alle aziende fallimenti clamorosi come questo, Foodu ha facilitato e digitalizzato il processo di testing, con oltre 40.000 assaggi e test effettuati dalla sua popolosa community che può valutare i prodotti direttamente da casa. Il Community Test digitalizzato di Foodu aiuta il produttore ad ottenere tutte le informazioni necessarie a migliorare il prodotto in maniera estremamente semplice e con un budget contenuto.

Grazie alle ricerche di mercato di Foodu, oggi le aziende hanno la possibilità di comprendere più a fondo le esigenze reali dei consumatori e di migliorare le loro decisioni, con positivi effetti sulle vendite e sulla redditività.

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    Archiviato da antonella 1 anno, 1 mese fa
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