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Gli esperti di Foodu ti spiegano le proprietà e i benefici della birra.

Sulle proprietà e i benefici della birra, bevanda consumatissima da uomini e donne di tutte le età, spesso si trovano online informazioni poco complete e a volte anche sbagliate. All'interno di questa pagina andremo a scoprire i benefici e le proprietà della birra, grazie alle analisi e agli studi approfonditi, e sempre verificati, degli esperti di Foodu.

Tutte le domande sugli effetti della birra sulla salute che ti sei sempre posto, oggi avranno finalmente risposta!

La birra fa bene o fa male? Si può bere in gravidanza e in allattamento? Quanta birra si può bere al giorno? Alcuni studi hanno dimostrato che il consumo di alcol è strettamente correlato all'aumento del grasso addominale. Quindi è vero che bere birra fa ingrassare?

La birra ha molte proprietà che ti invitiamo a leggere e scoprire all'interno di questa pagina scritta dal team di esperti di Foodu.


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1. I valori nutrizionali della birra

La birra non è semplicemente una bevanda alcolica, poiché essa è caratterizzata da proprietà nutritive importanti, come: carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali, componenti utili per la salute del nostro organismo. Queste proprietà nutritive sono contenute negli ingredienti principali della birra, ovvero: cerali, lievito e luppolo. In etichetta, però, manca una tabella nutrizionale che riporti i valori nutrizionali della bevanda, e ciò non aiuta a far conoscere realmente le sue proprietà benefiche.

Cosa contiene la birra

Acqua, cereali, lievito e luppolo sono gli ingredienti utilizzati per produrre la birra 1.

  • Acqua: componente importante per la produzione della birra. Il quantitativo di sali minerali in essa disciolti, la rendono più o meno adatta a produrre un determinato tipo di birra. Ad esempio, acque povere di sali minerali sono indicate per produrre birre di tipo pils, mentre acque dure sono utilizzate per brassare, cioè produrre, birre di tipo ale.

  • Cerali: l’orzo è il cerale più utilizzato, ma è possibile usare anche la segale, il farro e l’avena. I chicchi dei cerali utilizzati sono fonte di carboidrati, aminoacidi e vitamine, i quali si ritrovano poi nella birra. Il chicco viene lasciato in acqua, dove germina e cresce. Al termine di questa fase, il chicco viene fatto essiccare, prendendo il nome di malto.

  • Lievito: è il principale responsabile della conversione degli zuccheri, contenuti nei cerali, in alcol etilico ed anidride carbonica. I diversi ceppi di lievito utilizzati determinano tipi di fermentazione differenti. Inoltre, in base al ceppo di lievito utilizzato, la birra acquista determinate caratteristiche per quanto riguarda la spuma, gli aromi e la corposità.

  • Luppolo: la varietà e la quantità del luppolo utilizzato, conferisce determinate caratteristiche alla birra; infatti può chiarificarla naturalmente, frenare la riproduzione dei batteri conservandola meglio, migliorare la stabilità della spuma. Inoltre è responsabile in primo luogo del suo gusto amaricante, ma anche di altre caratteristiche aromatiche, conferendo alla birra note speziate, fruttate, floreali, di resina e tante altre.

Birra: calorie e valori nutrizionali

Le calorie che si ritrovano in 100 ml di birra sono pari a 43 Kcal, quindi bere una bottiglia di birra (330 ml) fornisce circa 107 Kcal2.

I valori nutrizionali di seguito riportati, si riferiscono a 100 ml di birra2.

nutrienti quantità x100ml RDA
acqua 91,96 g
proteine 0,46 g 0,06%
carboidrati 3,55 g 4%
alcol etilico 3,9 g
calcio 4 mg 0,5%
ferro 0,02 mg 0,3%
magnesio 6 mg 1,7%
fosforo 14 mg 1,4%
potassio 27 mg 1%
sodio 4 mg 0,05%
zinco 0,01 mg 0,1%
silicio 8 mg3
vitamina B1 (Tiamina) 0,055 mg 0,4%
vitamina B2 (Riboflavina) 0,025 mg 1,6%
vitamina B3 (Niacina) 0,513 mg 2,9%
vitamina B5 (Acido Pantotenico) 0,041 mg 0,7%
vitamina B6 (Piridossina) 0,046 mg 2,3%
vitamina B12 0,02 ug 1%
Colina 10,1 mg
folati 6 ug 3%
alanina 0,012 g
acido aspartico 0,016 g
acido glutammico 0,047 g
glicina 0,013 g
prolina 0,035 g

Birra: carboidrati, proteine e tanto altro

La presenza di carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali fa si che la birra venga considerata quasi come un alimento, ma a differenza degli alimenti contiene alcol, e ciò la vincola ad una legislazione4 che non impone la presenza della tabella nutrizionale, e di conseguenza il consumatore non può conoscere quali proprietà nutrizionali possiede. Oltre ai carboidrati e alle proteine la birra contiene:

Sali minerali

La presenza di potassio e di magnesio e di una bassa quantità di sodio, favorisce l’accelerazione del processo diuretico5. Inoltre è stata evidenziata una correlazione positiva tra una moderata assunzione di birra e il miglioramento della densità ossea. Questo grazie alla la presenza di silicio, minerale coinvolto nel miglioramento della qualità della matrice ossea 6.

Vitamine

La birra è una fonte di vitamine del gruppo B come la niacina, la riboflavina, l'acido pantotenico, le vitamine B6 e B12 e il folato. Le vitamine del gruppo B, generalmente, sono importanti in quanto aiutano a prevenire difetti alla nascita del cervello e della colonna vertebrale. Ma, essendo la birra una bevanda alcolica, il consumo in gravidanza è sconsigliato. Inoltre è stato dimostrato che nei soggetti che bevono birra in quantità moderata, si è ridotto del 50% il rischio di ictus, rispetto a coloro che non ne bevono. Questo perché la vitamina B6, presente nella birra, fluidificando il sangue, previene la formazione di coaguli nelle arterie7.

I polifenoli

Sono importantissime sostanze apportate dal luppolo, le quali hanno un effetto cardioprotettore, che migliorano il profilo lipidico (aumentando il colesterolo buono, HDL) e registrano la presenza di alcuni marcatori plasmatici di infiammazione, strettamente connessi al processo di aterosclerosi 8. Tra i polifenoli che si possono trovare nella birra c'è lo xantumolo. Diverse ricerche hanno evidenziato come questo composto sia in grado di inibire la proliferazione e la vitalità delle cellule tumorali di carcinomi mammari, ovarici e del colon, e inducono la morte per apoptosi delle cellule leucemiche 9.


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2. Quante calorie ha una birra? Fa ingrassare?

Chi consuma abitualmente la birra può notare un incremento della circonferenza addominale, spesso dovuto solo al semplice gonfiore. E' anche vero che la birra è considerata un fattore di rischio per l'obesità. Il problema risiede nel fatto che, pur apportando calorie, non apporta altrettanto senso di sazietà. Al contrario stimola ulteriormente la fame.

I valori nutrizionali di una birra sono abbastanza variabili. Per una birra classica (con gradazione alcolica del 4%) i suoi valori possono essere visualizzati nella tabella sottostante:

composizione quantità su 100g1
calorie 43 Kcal
carboidrati 3,55 g
proteine 0,46 g
grassi 0
fibra 0
calcio 4 mg
magnesio 6 mg
fosforo 14 mg
potassio 27 mg

Quali sono le birre con più calorie?

La calorie della birra sono date principalmente da alcol e carboidrati. Dato che:

  • la quantità di alcool è in genere pari o superiore rispetto ai carboidrati,
  • un grammo di carboidrati apporta 4kcal mentre 1 grammo di alcol 7kcal,

quindi le birre con una maggiore gradazione alcolica contengono anche più calorie. E' bene controllare questo valore se quando scegliamo una birra siamo interessati anche a contenere il relativo apporto calorico.

Da non dimenticare che per una birra al 5% di alcol, è preferibile non superare le dosi di massimo 4 bicchieri per il sesso maschile e 3 per il sesso femminile.

Birra analcolica, calorie

La legge italiana impone un limite sia al grado alcolico che al contenuto di zuccheri della birra analcolica. Questo fa si che la birra analcolica contenga meno calorie di una birra tradizionale, ma in media solo il 14% in meno (37kcal per 100ml rispetto a 43Kcal) 56.

Nella birra analcolica gli zuccheri, misurati in gradi Plato, devono essere inferiori a 8, rispetto ad un minimo di 10,5 per la birra tradizionale. Quindi benché il tasso alcolico sia 1,2%, quindi molto inferiore ad una birra tradizionale, in realtà l'apporto calorico non varia di molto. Questo perché nel processo di produzione si utilizzano materie prime contenenti zuccheri non fermentabili. Gli zuccheri, quindi, invece che trasformarsi in alcol, rimangono nella birra, contribuendo all'apporto calorico.

Un altro modo di produrre la birra analcolica consiste invece nel rimuovere l'alcol prodotto, sottraendo quindi anche le relative calorie. In teoria quindi birre prodotte in questo modo dovrebbero contenere meno calorie. Tuttavia questo metodo, denominato "sottrattivo", è di gran lungo meno utilizzato. Purtroppo qualsiasi metodo venga utilizzato, questo non viene riportato in etichetta.

La birra artigianale fa ingrassare?

E' una bevanda fermentata, non pastorizzata e spesso non filtrata4. Infatti la principale differenza con una birra non artigianale è proprio questa. Nella produzione industriale, il prodotto viene sottoposto a pastorizzazione e filtraggio per aumentarne la conservazione nel tempo. Per questo motivo, la birra artigianale può dare una maggiore sensazione di gonfiore, proprio perché non è pastorizzata, e quindi presenta un maggior numero di lieviti responsabili dell'effetto. Per quanto riguarda il contenuto calorico, esso dipende dalla gradazione alcolica e non tanto dall'essere artigianale o commerciale.

Perchè la birra fa ingrassare

La birra può portare ad un incremento del grasso per diversi motivi:

  • Più è alcolica e più calorie contiene, quindi gradazioni molto elevate possono portare ad un alto introito calorico.
  • Può stimolare maggiormente l’appetito2 e quindi indurre a mangiare più dell'effettivo fabbisogno.
  • Gli zuccheri vengono sicuramente destinati al metabolismo energetico, il che significa che, se in eccesso, possono anche essere indirizzati verso la produzione di riserve energetiche, quindi glicogeno ma anche grassi. L'alcool invece viene metabolizzato in acetato, una molecola che viene utilizzata per la sintesi dei grassi. Per questo motivo, l'alcool viene anche definito un "non-nutriente".

La birra fa ingrassare soprattutto la pancia!

La birra fa ingrassare ed in particolar modo la pancia. La "pancia da birra" non è dunque un luogo comune, ma ha dei fondamenti scientifici 3. L'alcol quando viene metabolizzato dal nostro organismo, induce la sintesi dei grassi e quindi interviene nell'aumento dell'adiposità per lo più addominale. Inoltre l'alcol contrasta l'ossidazione dei lipidi ed i lipidi non ossidati tendono a depositarsi nella zona addominale 8.

Il consumo di alcol è maggiormente correlato con il rapporto circonferenza addominale / larghezza delle anche, più che con l'indice di massa corporea. La quantità di alcol di riferimento per sviluppare adiposità addominale deve essere quasi di cinque litri di birra a settimana 7.

Essendo una bevanda fermentata comporta in ogni caso (specie per soggetti sensibili al lievito) gonfiore addominale, che però tende a sparire dopo diverse ore dalla sua assunzione. Se il consumo è costante anche il gonfiore diventa cronico.

La dieta della birra: promossa o bocciata?

Partendo dal presupposto che oramai sul web si ritrova ogni tipo di dieta, quella della birra è una trovata davvero incredibile. Sarebbe una buona notizia per i buongustai sicuramente che unirebbero al "sacrificio della dieta", il gusto della birra. Partiamo dal presupposto che non è, ovviamente, una dieta con evidenze scientifiche. La birra va associata ai grassi, alle proteine di carne e pesce e alle verdure. Ma ciò significherebbe un consumo assiduo di tale bevanda. Quindi, seppure un moderato consumo di birra, come un bicchiere da 25 cl a pasto può essere facilmente incluso in una dieta dimagrante, questo non deve rappresentare un abitudine giornaliera. Quindi questa dieta è assolutamente bocciata.


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3. La birra è cancerogena?

Nonostante l’alcol sia stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) 1 come agente cancerogeno, nove cittadini europei su dieci ignorano il rischio oncologico correlato al consumo di birra, vino e superalcolici. Diverse prove scientifiche hanno infatti dimostrato il legame tra alcol e numerose forme tumorali tra cui quelle del cavo orale, della faringe, dell'esofago, della laringe, del fegato, del pancreas, della mammella, del colon 2.

Tuttavia uno studio epidemiologico ha scoperto proprietà anti-tumorali della birra in grado di ridurre la diffusione delle cellule malate nel caso di tumore alla prostata e di tumore al seno 3.

L'alcol è un agente cancerogeno

Il 10% di tutti i tumori che colpiscono i maschi e il 3% di quelli che colpiscono le femmine sono attribuibili al consumo di alcolici. In particolare, è stato stimato che l'alcol è responsabile del 25- 44% dei tumori della bocca, faringe, laringe e cavità nasali, del 18-33% di quelli del fegato, del 4-17% dei tumori del colon e del 5% dei tumori al seno 4. Non esiste differenza tra le diverse bevande: tutti gli alcolici sono un fattore di rischio. Indipendentemente dalla bevanda, è infatti l'alcol stesso a provocare danni all'organismo da cui può avere origine un tumore.

In che quantità?

La maggior parte dei tumori alcolcorrelati, infatti, sono associati al consumo quotidiano di oltre 24 g di alcol per gli uomini (due unità alcoliche, quindi due lattine di birra da 330 ml) e di oltre 12 g di alcol per le donne (pari a 330 ml di birra) 5.

Perché l'alcol favorisce la comparsa dei tumori?

A oggi non sono noti tutti i meccanismi attraverso cui l'alcol contribuisce alla nascita del tumore. Tuttavia è chiaro che l'alcol 6:

  • irrita le mucose di diversi organi del tubo digerente favorendo lo sviluppo dei tumori (cavità orale, faringe, laringe, esofago, pancreas, fegato)7.
  • è metabolizzato nel fegato, dove può causare infiammazione e alterazioni alle cellule epatiche che possono con il tempo diventare cellule tumorali.
  • nel colon, è convertito in acetaldeide, sostanza riconosciuta come cancerogena; inoltre, riduce l’assorbimento dei folati, molecole che sembrano proteggere dal cancro del colon e della mammella 8.
  • stimola la produzione di estrogeni e androgeni circolanti nel sangue, ormoni importanti nella crescita e nello sviluppo del tessuto del seno. Se tali ormoni sono in eccesso, aumenta il rischio di cancro 9.
  • può causare la produzione di molecole altamente reattive (ROS) nelle nostre cellule, che possono danneggiare il DNA e causare lo sviluppo di tumori 10 11.
  • compromette la capacità dell'organismo di assorbire sostanze nutritive che possono essere associate al rischio di cancro, inclusa la vitamina A, vitamine del complesso B, come il folato, vitamina C, vitamina D, vitamina E e carotenoidi 12.
  • può anche contenere una varietà di contaminanti cancerogeni che vengono introdotti durante la fermentazione e la produzione, come le nitrosammine, le fibre di amianto, i fenoli e gli idrocarburi.

La birra: arma contro il tumore, ma solo per prostata e seno

Il lupolo contiene un fitocomposto, lo xantumolo, un flavonoide dotato di numerose proprietà benefiche e antiangiogeniche, in quanto è in grado di bloccare lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni vicino ai tumori impedendo loro di nutrirsi e di crescere 3. Lo xantumolo è:

  • capace di bloccare gli ormoni maschili (testosterone) impedendo la crescita del tumore alla prostata.
  • efficace nel bloccare gli effetti degli estrogeni, ormoni femminili che possono facilitare l'insorgenza del tumore al seno 19.

Birra e glifosato, ci sono dei rischi?

Nella birra di almeno quattordici aziende tedesche (Beck's, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, König Pilsener e Jever) ci sono tracce (0,46 e il 29,74 microgrammi per litro) di diserbante glifosato 13- lo rivela un'analisi dell'Istituto per l'ambiente di Monaco. Tuttavia, per arrivare ad ingerirne una quantità seriamente pericolosa per la salute, un uomo dovrebbe bere circa 1000 litri di birra al giorno 14 15.

  • la Iarc ha valutato la cancerogenicità del glifosato classificandolo come probabile cancerogeno per l’uomo 16.
  • al contrario, l’Efsa (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) ha dichiarato che è “improbabile che il glifosate costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo”.

Studi epidemiologici 18 dimostrano che bere alcolici aumenta il rischio di ammalarsi di tumore; non esiste un limite di sicurezza per il consumo di alcol, non c’è una quantità minima sotto la quale il rischio si azzera, ma appare evidente che tanto più elevato è il consumo, tanto maggiori sono i problemi.


  1. International Agency for research on cancer. Iarc Monographs on the evaluation of the carcinogenic risks of humans. Alcohol drinking, 1988. WHO 

  2. Baan R, Straif K, Grosse Y, Secretan B, El Ghissassi F, Bouvard V, et al. Carcinogenicity of alcoholic beverages. Lancet Oncol2007;8:292-3 

  3. Nuti E et al. Synthesis and antiangiogenic activity study of new hop chalcone Xanthohumol analogues. Eur J Med Chem. 2017 Sep 29;138:890-899. doi: 10.1016/j.ejmech.2017.07.024. Epub 2017 Jul 17 

  4. Schütze M et al. Alcohol attributable burden of incidence of cancer in eight European countries based on results from prospective cohort study. BMJ 2011; 342 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.d1584 

  5. Astrup A et al. BEER AND HEALTH MODERATE CONSUMPTION AS PART OF A HEALTHY LIFESTYLE. SCIENTIFIC REVIEW 2016 

  6. Ratna A and Mandrekar R. Alcohol and Cancer: Mechanisms and Therapies.Biomolecules. 2017 Sep; 7(3): 61. Published online 2017 Aug 14. doi: 10.3390/biom7030061 

  7. Fondazione Umberto Veronesi-per il progetto delle scienze. Alcol e cancro: moderarsi, ridurre comunque o non bere? 

  8. Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro. Rendiamo il cancro sempre più curabile. C'è anche l'alcol dietro al cancro 

  9. Lo Conte NK et al. Alcohol and Cancer: A Statement of the American Society of Clinical Oncology. Journal of Clinical Oncology 

  10. Seitz HK, Stickel F.Molecular mechanisms of alcohol-mediated carcinogenesis.Nat Rev Cancer. 2007 Aug;7(8):599-612 

  11. Wu WS.The signaling mechanism of ROS in tumor progression. Cancer Metastasis Rev. 2006 Dec;25(4):695-705. 

  12. Wang XD. Alcohol, vitamin A, and cancer. Alcohol. 2005 Apr;35(3):251-8 

  13. Umweltinstitut Munchen eV. Hopfen und Malz verloren? Glyphosat-Rückstände im deutschen Bier 

  14. Ansa.it. Cronaca. Germania, trovato diserbante in molte marche di birra 

  15. La Stampa Mondo. Diserbante in 14 marche di birra, allarme in Germania (ma riguarda anche l’Italia) 

  16. International Agency for Research on Cancer, World Health Organization of the United Nations. Carcinogenicity of tetrachlorvinphos, parathion, malathion, diazinon, and glyphosate 

  17. Efsa. Glifosato: l'EFSA ne aggiorna il profilo tossicologico 

  18. Gary G et al. Effects of Alcohol on Tumor Growth, Metastasis, Immune Response, and Host Survival. Alcohol Res. 2015; 37(2): 311–322 

  19. Gerhäuser C. Beer constituents as potential cancer chemopreventive agents. European Journal of Cancer Volume 41, Issue 13, 2005 


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4. La birra fa male? Controindicazioni ed effetti collaterali

La birra può avere effetti negativi, ma anche numerose proprietà benefiche, dovute ai polifenoli in essa contenuti1. L'alcol contenuto nella birra ha effetti sull'apparato cardiovascolare, sul diabete, sul sistema nervoso, prostata e fegato. Per chi non facesse già uso di alcol non è consigliabile iniziare ad assumerlo e chi invece lo consuma deve moderare quanto più possibile il suo consumo: meno è meglio!

Uno degli effetti negativi della birra è l'aumento della produzione di radicali liberi, molecole che si formano dal normale metabolismo cellulare e sono potenzialmente dannose per l'organismo, perché danneggiano le strutture della cellula (DNA, proteine e lipidi) e aumentano lo stress ossidativo. Dosi eccessive di alcol sono nocive per l’intero organismo, in particolare: per il sistema nervoso centrale, l’apparato cardio-circolatorio e per organi come il fegato, che svolge un ruolo importante nello smaltimento di questa molecola e altri organi come colon, retto, esofago, mammella, laringe e faringe.

Birra e malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono delle patologie che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni. Chi è affetto da malattie cardiovascolari non deve superare un bicchiere di birra (125 ml) se è donna e due bicchieri (250 ml) di birra se è uomo. Un consumo moderato può ridurre l'incidenza e la mortalità di malattie cardiovascolari come infarti. Questo effetto è attribuito alla presenza dei polifenoli della birra che esercitano un’azione antiossidante. 2

Se invece le dosi aumentano, possono insorgere cardiopatie alcoliche o malattie del cuore che riducono la capacità del cuore di contrarsi e svolgere quindi la sua funzione, colpendo il tessuto muscolare del cuore 3. Un’assunzione frequente di alcol, infatti, altera la permeabilità agli ioni di calcio del reticolo del sarcoplasma e, di conseguenza, riduce l’efficienza dell’effetto di contrazione della muscolatura cardiaca. Anche l’acetaldeide ed i radicali liberi contribuiscono all'alterazione delle proteine contrattili cardiache, actina e miosina 4. Sono diversi gli studi osservazionali che dimostrano che chi soffre di fibrillazione atriale o ha avuto infarti, fa o faceva abuso di sostanze alcoliche 3.

Abuso di alcol e pressione arteriosa

L’abuso di alcol, come dimostrano molti studi epidemiologici, è associato ad un incremento della pressione arteriosa sia negli uomini che nelle donne 3, e stati ipertensivi prolungati possono aumentare di cinque volte il rischio di avere un ictus o un’emorragia cerebrale, poiché aumenta la probabilità di rottura di un vaso sanguigno e quindi di sanguinamento nel cervello. Questa associazione tra alcol e pressione arteriosa si osserva quando il consumo giornaliero abituale supera i 20 grammi di alcol, che corrispondono all’incirca a 400 ml di birra (3-4 bicchieri) 7.

Il moderato consumo di alcool causa dilatazione dei vasi sanguigni "esterni", le cosiddette "resistenze periferiche". Questo facilita lo scorrimento del sangue che incontra meno attrito con le pareti dei vasi arteriosi. Infatti questo attrito dipende anche dal grado di contrazione delle pareti arteriose: più le arterie sono contratte, maggiore è la resistenza al flusso e di conseguenza maggiore sarà la pressione arteriosa.

Al contrario un consumo eccessivo determina l’aumento di attività del sistema nervoso simpatico con azione vaso-costrittiva e l’incremento delle catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che, a livelli elevati, determinano un aumento della pressione. Infine, l'azione diuretica cronica potrebbe portare ad una disregolazione degli elettroliti (sodio tra tutti, ma anche calcio e magnesio) che sono importanti nel determinare il volume ematico e dunque la pressione.

Birra e sovrappeso

Un consumo eccessivo di birra può comportare un aumento di peso. Ciò è dovuto al fatto che un grammo di alcol apporta ben 7 kcal e se è associato ad uno stile di vita sedentario e ad un'alimentazione squilibrata, può aumentare il rischio di sovrappeso e obesità 5. Una lattina di birra da 33 cl apporta circa 115 kcal 6.

Le calorie aumentano nelle birre con gradazione alcolica maggiore. Quindi chi segue una dieta ipocalorica è preferibile che limiti l’assunzione ad un bicchiere al giorno (125 ml) se è donna, a due bicchieri al giorno se è uomo, oppure che assuma alcolici in quantità moderate solo il fine settimana.

Birra e intestino

Gli effetti dell’alcool sono diretti anche al sistema digerente. Esso può svolgere un’azione lesiva diretta sulle pareti della bocca, dell’esofago, e delle pareti intestinali, causare infiammazione, alterare la flora microbica intestinale e ridurre significativamente la capacità dell'intestino di assorbire i nutrienti e l'acqua che ingeriamo. Se l'assunzione di alcool è cronica, la significativa riduzione dell'assorbimento dei nutrienti può causare malnutrizione, mentre il ridotto riassorbimento di acqua è la causa della classica diarrea dell’alcolista. Per questi motivi si sconsiglia il consumo di bevande alcoliche a chi soffre di colite o di sindrome dell’intestino irritabile14. Un recente studio ha dimostrato che anche l’assunzione di 15cl di birra rallenta significativamente lo svuotamento gastrico, e dunque la digestione15.

La birra fa male alla prostata?

Uno studio del National Cancer Institute of Uruguay del 1995 8 ipotizzava una relazione tra le nitrosammine, composti organici cancerogeni in alcuni casi ritrovati nella birra, ed il cancro alla prostata. Studi recenti sembravano non riscontrare evidenza di associazione tra consumo di alcol e cancro alla prostata, anche ad elevate dosi 11. Nel 2014 12 tuttavia ci se è resi conto che questi studi contenevano degli errori: persone che in precedenza bevevano, ma avevano poi smesso, erano stati considerati non bevitori. Inserendo invece anche questi ultimi tra i bevitori, emerge che anche per piccole dosi l'alcol è fortemente correlato al cancro alla prostata 13, anche a dosi minime. Ci sono numerosi altri tipi di cancro dovuti all'alcol, solitamente legati ad una dose superiore a 12g di alcol per le donne e 24g per gli uomini.

Non vi sono altre evidenze di effetti negativi della birra sulla prostata.

Birra e fegato

Bere birra fa male al fegato, organo deputato al metabolismo dell’ alcol, che in presenza di alte concentrazioni viene trasformato in acetaldeide, una molecola considerata cancerogena 9. L’acetaldeide in eccesso che si forma, può essere utilizzata in altri processi ossidativi portando alla formazione di quantità rilevanti di radicali liberi che danneggiano le cellule del fegato, gli epatociti, e nel tempo possono portare alla morte degli stessi con aumento progressivo del danno che può portare a epatite alcolica e/o cirrosi.

L’alcol è il primo fattore di rischio di malattie epatiche come:

  • Steatosi epatica
  • Epatite
  • Fibrosi
  • Cirrosi
  • Epatocarcinoma

Se si è affetti da una di queste patologie non bisogna assolutamente assumere alcolici.

La birra analcolica fa male al fegato?

In commercio esiste anche la birra analcolica che per definizione deve contenere una quantità di alcol non maggiore del 1,2%10. Attualmente non ci sono studi scientifici riguardo gli effetti della birra analcolica sull'organismo.

Le birre industriali fanno più male di quelle artigianali?

Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di micro-filtrazione 10. Quindi la differenza tra birra artigianale e birra industriale è che la birra industriale è generalmente filtrata e pastorizzata mentre la birra artigianale non lo è.

Nel processo industrializzato di produzione, il quantitativo di polifenoli ed antiossidanti viene ridotto dai processi di pastorizzazione ed imbottigliamento. Quindi possiamo affermare che una birra artigianale ha più proprietà benefiche.


  1. Arranz, Sara et al. “Wine, Beer, Alcohol and Polyphenols on Cardiovascular Disease and Cancer.” Nutrients 4.7 (2012): 759–781. PMC. Web. 2 Dec. 2017. 

  2. https://www.excitando.xyz/vino-birra-alcol-e-polifenoli.html 

  3. Maisch, B. “Alcoholic Cardiomyopathy: The Result of Dosage and Individual Predisposition.” Herz 41.6 (2016): 484–493. PMC. Web. 2 Dec. 2017. 

  4. http://www.unicri.it/min.san.bollettino/bulletin_it/1997-4/rass1.htm 

  5. Traversy, Gregory, and Jean-Philippe Chaput. “Alcohol Consumption and Obesity: An Update.” Current Obesity Reports 4.1 (2015): 122–130. PMC. Web. 26 Nov. 2017 

  6. http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=404010&quant=100 

  7. Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa 

  8. De Stefani E, Fierro L, Barrios E, Ronco A. Tobacco, alcohol, diet and risk of prostate cancer. Tumori, 1995 Sep-Oct;81(5):315-20. PMID: 8804446; UI: 96397552 

  9. Xu, Mei, and Jia Luo. “Alcohol and Cancer Stem Cells.” Ed. Samuel C. Mok. Cancers 9.11 (2017): 158. PMC. Web. 9 Dec. 2017. 

  10. http://www.edizionieuropee.it/LAW/HTML/24/zn4_06_019.html#_ART0004 

  11. ROTA, Matteo, et al. Alcohol consumption and prostate cancer risk: a meta-analysis of the dose–risk relation. European journal of cancer prevention, 2012, 21.4: 350-359. 

  12. ZEISSER, Cornelia; STOCKWELL, Tim R.; CHIKRITZHS, Tanya. Methodological biases in estimating the relationship between alcohol consumption and breast cancer: the role of drinker misclassification errors in meta-analytic results. Alcoholism: Clinical and Experimental Research, 2014, 38.8: 2297-2306. 

  13. ZHAO, Jinhui, et al. Is alcohol consumption a risk factor for prostate cancer? A systematic review and meta–analysis. BMC cancer, 2016, 16.1: 845. 

  14. Bollettino per le farmacodipendenze e l’alcoolismo 

  15. Shibata et al., 2016. The effect of consuming small volumes of beer on gastric motility and the involvement of gene polymorphisms 


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5. La birra fa bene? Proprietà e benefici

Nella birra sono presenti importanti minerali, vitamine e antiossidanti, responsabili delle proprietà benefiche che vengono attribuite a questa bevanda 1. Ciò nonostante per chi non facesse già uso di alcol non è consigliabile iniziare ad assumerlo e chi invece lo consuma deve moderare quanto più possibile il suo consumo: meno è meglio!

Birra e salute: il segreto è nel luppolo

Le proprietà benefiche della birra sono da attribuire in maggior misura ai composti presenti nel luppolo, ed è questo quindi uno degli ingredienti più importanti da un punto di vista salutistico. Specifiche molecole ad azione antiossidante e antinfiammatoria sono state identificate nelle diverse varietà di luppolo e appartengono principalmente alla classe dei polifenoli. Ciascun tipo di luppolo può quindi presentare proprietà antiossidanti o antinfiammatorie più o meno rimarcate a seconda della composizione in polifenoli2. Tutto ciò si riflette nelle diverse tipologie di birre, a seconda della varietà di luppolo utilizzata e della modalità di produzione, che può influenzare il contenuto di polifenoli nel prodotto finito. Tuttavia, dato che è molto raro trovare indicazioni sulla varietà di luppolo utilizzate, sarà difficile identificare una birra per il suo contenuto in polifenoli.

Effetti benefici della birra: attenzione però a non esagerare

Il consumo moderato di bevande alcoliche è stato associato in diversi studi ad un ridotto rischio di sviluppare malattie, tra cui quelle a carico dell’apparato cardiovascolare. Il rischio aumenta notevolmente però se si consumano dosi superiori, per cui è sempre buona abitudine non abusare3.

Sia l’etanolo, che i composti polifenolici, contenuti soprattutto nella birra e nel vino, sono responsabili di questo caratteristico andamento, che se rappresentato da un semplice grafico bidimensionale viene definito spesso a U o a J. Chi consuma alcool moderatamente, ha un rischio di sviluppare malattie cardiovascolari ridotto rispetto a chi chi non consuma alcool e a chi ne consuma elevate quantità. Tuttavia questo beneficio si annulla e, anzi, il rischio aumenta in maniera esponenziale tanto più le dosi di alcool consumate sono elevate.

Un moderato consumo di birra fa bene al sistema cardiovascolare

Il nostro sistema vascolare trae benefici da un moderato consumo di birra, sia in termini di riduzione dell'ossidazione del cosiddetto “colesterolo cattivo”, LDL, sia di mantenimento dell'integrità e della funzionalità dei vasi sanguigni. Questi ultimi sono responsabili della produzione di sostanze che regolano la pressione, la coagulazione del sangue, riducono l'aterogenesi e modulano i processi infiammatori. I principali componenti responsabili sembrano essere l’alcool, grazie alla sua azione vasodilatatrice e dunque ipotensiva, e i polifenoli, grazie al loro potere antiossidante e antinfiammatorio. Tra i polifenoli presenti nella birra, lo Xantumolo e i suoi derivati sono i più rappresentati: derivano dal luppolo e ritroviamo da 1 a 12mg ogni 100mL di birra5. Sembrano avere un ruolo di rilievo nella prevenzione dell’ossidazione delle LDL6 e nella riduzione dei fenomeni infiammatori nei tessuti vascolari cerebrali7.

La birra fa aumentare il colesterolo?

Un'assunzione moderata di birra aumenta il colesterolo, certo, ma quello HDL o colesterolo buono 14, in quanto determina un aumento delle lipoproteine di trasporto del colesterolo HDL e di conseguenza i livelli di colesterolo HDL sono maggiori 15. Avere un colesterolo "buono’" alto è un fattore protettivo per le patologie cardiovascolari.

Birra Alzheimer e malattie neuro-degenerative

Livelli moderati di alcol possono esercitare azioni neuro-protettive dirette. Infatti è stato dimostrato che vengono ridotti i livelli di beta amiloide, una proteina coinvolta in malattie neuro-degenerative come Alzheimer e Parkinson 18. Al contrario dosi maggiori di 20-30 g al giorno di alcol, aumentano il rischio di sviluppare malattie neuro-degenerative perché hanno effetto sulle cellule del cervello danneggiandole.

Birra e diabete

I risultati di numerosi studi scientifici dimostrano come un'assunzione giornaliera moderata di alcol, cioè di 24g al giorno (circa 500ml di birra) diminuisca il rischio di insorgenza di diabete alimentare di tipo 2; I meccanismi alla base di questo effetto potrebbero essere la stimolazione dell'adiponectina, proteina sintetizzata dal tessuto adiposo che migliora la sensibilità al glucosio da parte delle cellule epatiche e muscolari, aiutando quindi a migliorare la sensibilità all'insulina 1617.

Questo può sembrare a prima vista una contraddizione rispetto al fatto che la birra ha un indice glicemico elevatissimo: 100. In realtà la birra non alza la glicemia, anzi tende a ridurre il picco glicemico nel sangue, quando assunta insieme o prima di un pasto ricco in carboidrati. Come è possibile? Probabilmente l'alcol è in grado di ridurre potentemente la produzione di glucosio nel fegato e così facendo controbilancia il glucosio assunto col pasto. Quindi non solo un diabetico può bere birra, ma la birra per i diabetici è benefica, poichè aiuta a controllare la glicemia e riduce i rischi cardiovascolari associati al diabete 16.

Birra e cancro: gli effetti negativi dell’alcool e quelli benefici dei polifenoli

Uno dei prodotti del metabolismo dell’alcool è l’acetaldeide, un composto classificato come possibile cancerogeno umano (gruppo 2B) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro4. A contrastare gli effetti negativi dell’acetaldeide, ci sono i composti fenolici di cui la birra è ricca. Essi contrasterebbero i fenomeni infiammatori, la moltiplicazione delle cellule tumorali e la formazione di nuovi vasi sanguigni che portano ad essi il nutrimento8.

Bere birra fa bene ai reni? Sfatiamo qualche mito

L’alcool ha un’azione diretta sul sistema renale e, in particolare, esplica una significativa azione diuretica già dopo 20 minuti dalla sua assunzione. Questa è dovuta all'inibizione dell'ormone vasopressina, che promuove il riassorbimento di acqua, che viene altrimenti eliminata attraverso l'urina. Sebbene possa sembrare un effetto positivo, questa azione può portare in soggetti che assumono alcool in maniera cronica e continua, a malfunzionamenti dei reni, disregolazione dei fluidi corporei e dei minerali necessari per svolgere importanti funzioni di base dell’organismo9.

Sistema immunitario

Anche il sistema immunitario sembra giovare di un moderato consumo di bevande alcoliche ricche in polifenoli. Il numero delle cellule e molecole coinvolte nella risposta immunitaria e la loro capacità di contrastare gli agenti estranei è aumentata. Ancora una volta però occorre prestare attenzione alle quantità: il consumo eccessivo, soprattutto se cronico, ha effetti immunosopressori10.

Sport: birra dopo l'allenamento

L’anno scorso il congresso organizzato dal CREA11 (Centro alimenti e nutrizione) riguardo la possibilità di assumere la birra come integratore di sali minerali dopo lo sport ha suscitato notevoli polemiche. A favore del consumo di birra dopo l’attività sportiva ci sono senz’altro il contenuto rilevante di minerali e vitamine, utili per il riequilibrio idrosalino, e di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Tuttavia non va dimenticato che l’alcool ha un’azione diuretica, che sarebbe dunque controproducente se consumato dopo l’attività sportiva. Esso non è considerato un nutriente perché, seppur apportando energia (7 kcal/g), non ha finalità funzionali e/o metaboliche specifiche13. E’ inoltre definito un potenziale pericolo sociale, che può portare a danni fisici e psicologici, un aumento del rischio di malattie cardio-cerebrovascolari, di epatopatie e malattie gastro-intestinali, nonché di alcune forme di tumori. Perché non assumere la nostra dose di antiossidanti dalla frutta fresca, magari di stagione, dopo l’attività fisica?

È consigliabile bere birra?

Sebbene il consumo moderato di birra possa avere un effetto positivo sulla salute dell’organismo, il suo consumo non può in nessun modo essere promosso, visto il rischio di incorrere nello sviluppo di dipendenza e di sviluppare importanti malattie.


  1. Gaetario et al., 2016. Effects of moderate beer consumption on health and disease: A consensus document 

  2. Kofta et al., 2008. Antioxidant Characteristics of Hops and Hop Products 

  3. Ida J. Leskošek-Cukalovic, 2016. Beer as an Integral Part of Healthy Diets: Current Knowledge and Perspective 

  4. IARC Monograph 71, 1999 

  5. Henley et al., 2014. American India Pale Ale matrix rich in xanthohumol is potent in suppressing proliferation and elevating apoptosis of human colon cancer cells 

  6. Stevens et al., 2004. Xanthohumol and related prenylflavonoids from hops and beer: to your good health! 

  7. Rancan et al., 2017. Protective effect of xanthohumol against age-related brain damage 

  8. Gerhauser, 2005. Beer constituents as potential cancer chemopreventive agents 

  9. Dianne M. Welsh. Alcohol's Effect on Organ Function 

  10. Romeo et al., 2007. Moderate alcohol consumption and the immune system: A review 

  11. La birra nella supplementazione post-gara degli sportivi amatoriali e d’élite 

  12. Sport e alcol: una birra dopo la gara. Ma il convegno del ministero scatena polemiche 

  13. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana 

  14. Brien, Susan E et al. “Effect of Alcohol Consumption on Biological Markers Associated with Risk of Coronary Heart Disease: Systematic Review and Meta-Analysis of Interventional Studies.” The BMJ 342 (2011): d636. PMC. Web. 7 Dec. 2017 

  15. Alcohol Consumption Raises HDL Cholesterol Levels by Increasing the Transport Rate of Apolipoproteins A-I and A-II Elizabeth R. De Oliveira e Silva, David Foster, Monnie McGee Harper, Cynthia E. Seidman, Jonathan D. Smith, Jan L. Breslow and Eliot A. Brinton Circulation. 2000;102:2347-2352, originally published November 7, 2000 

  16. BEER AND HEALTH MODERATE CONSUMPTION AS PART OF A HEALTHY LIFESTYLE. SCIENTIFIC REVIEW. 2016 

  17. Specific Types of Alcoholic Beverage Consumption and Risk of Type 2 Diabetes: A Systematic Review and Meta-analysis.” Journal of Diabetes Investigation 8.1 (2017): 56–68. PMC. Web. 26 Nov. 2017. 

  18. Collins, Michael A. et al. “Alcohol in Moderation, Cardioprotection and Neuroprotection: Epidemiological Considerations and Mechanistic Studies.” Alcoholism, clinical and experimental research 33.2 (2009): 206–219. PMC. Web. 26 Nov. 2017. 


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6. Si può bere birra in gravidanza e durante l'allattamento?

Durante la gravidanza e l’allattamento è consigliabile evitare il consumo di bevande alcoliche, compresa la birra. Bere birra non dà alcun vantaggio alla nutrice, infatti non è vero che favorisca la secrezione lattea, anzi, quantità anche minime, sono pericolose.

Un bicchiere di birra in gravidanza, no!

L’assunzione di alcol in gravidanza, anche in minime quantità, può pregiudicare la salute e lo sviluppo del feto. Nonostante l’esistenza di una precisa controindicazione, che tutela la salute del bambino, in Italia ancora oggi il 60% delle donne in dolce attesa consuma bevande alcoliche 2. Per cui, se si desidera avere un figlio o se si è in gravidanza, la scelta migliore per la mamma e per il nascituro è di non consumare bevande alcoliche. Secondo la SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) 3:

  • nessuna dose di alcol è considerata sicura durante la gravidanza
  • già nelle prime settimane di gravidanza l’alcol può determinare danni non curabili
  • se si è consumato alcol durante la gravidanza non bisogna continuare a farlo
  • se si pianifica una gravidanza bisogna astenersi dal bere alcol

Bere in gravidanza: rischi 45

  • Aborto: le donne che bevono abitualmente bevande alcoliche rischiano l'aborto soprattutto durante il secondo trimestre di gravidanza, anche in caso di assunzione di dosi modeste (uno-due birre).
  • Malformazioni: bere quantità rilevanti di alcol in gravidanza genera bambini con malformazioni e ritardo mentale poiché l’alcol attraversa la placenta e raggiunge il feto che, non dotato di enzimi capaci di metabolizzare l’alcol, subisce effetti dannosi a livello cerebrale e tessutale, cioè relativa ai nostri tessuti.
  • Carenze vitaminiche: alti livelli di consumo alcolico materno si ripercuotono sullo sviluppo del nascituro.
  • Problematiche alcol-correlate: i figli di donne che hanno mantenuto l’abitudine di consumare alcolici in gravidanza, mostrano problemi di attenzione e iperattività e un maggior rischio, in età adulta, di alcolismo.

Patologie fetali legate all'alcol?

  • Sindrome alcolico fetale (Fetal alcohol sindrome, Fas): è la più grave delle patologie del feto indotte dal consumo di alcol durante la gravidanza. I bambini presentano: dismorfismi facciali (malformazioni riguardanti il cranio), ritardo della crescita e anomalie nello sviluppo neurologico, del sistema nervoso centrale. Per causare la FAS è necessario un consumo cronico ed eccessivo di alcol (almeno 1-2 g/Kg/die di alcol etilico o più di 3 o 4 unità alcoliche al giorno) 6.
  • difetti di nascita relazionati all’alcol (Arbd): i bambini che soffrono di Arbd possono presentare problemi di cuore, ossa e udito, oltre a malformazioni congenite e displasie (anormale sviluppo cellulare di un organo o tessuto).
  • disturbi del neurosviluppo relazionato all’alcol (Arnd): i bambini mostrano anomalie comportamentali e /o cognitive 7.

Birra analcolica in gravidanza

Se la voglia di bere birra in gravidanza è forte, è possibile ricorrere alla birra analcolica, che però può contenere una minima quantità di alcol (inferiore a 1,2%) 8. L’ideale sarebbe scegliere un tipo di birra in cui l’alcol è totalmente assente; anche la birra cruda, che si differenzia da quella industriale perché è un prodotto artigianale non sottoposto a pastorizzazione, contiene alcol e quindi è sconsigliata.

Bere birra in allattamento: si o no?

Le ricerche dimostrano che l’alcol ingerito dalla mamma durante l’allattamento influisce negativamente sulla produzione di latte poiché interferisce con l'ossitocina, l’ormone che regola la fuoruscita del latte, finendo per ridurre la lattazione. Inoltre il consumo di birra conferisce al latte materno un sapore sgradevole per il neonato, a causa di sostanze amaricanti, tra cui il luppolo 1.

Circa la metà delle donne che allattano, nei paesi occidentali, consumano alcol durante l'allattamento. L’alcol consumato dalla madre passa facilmente nel latte materno a concentrazioni simili a quelle ritrovate nel suo stesso sangue; inoltre i bambini smaltiscono l’alcool in maniera molto più lenta rispetto ad un adulto, soprattutto nei primi mesi di vita 9. In uno studio è stato evidenziato che se la mamma assume alcol, il bambino potrebbe ridurre del 23% la quantità di latte ingerito 10.

Sono stati riportati minuscoli cambiamenti comportamentali nei neonati esposti a latte contenente alcol, ma la letteratura è contraddittoria:

  • l'American Academy of Pediatrics ha dichiarato che l'assunzione di alcol è "compatibile con l'allattamento al seno". Tuttavia, sul neonato si notano degli effetti: sonnolenza, diaforesi, debolezza, diminuzione della crescita lineare, aumento anormale del peso. Inoltre, l'assunzione di alcol inibisce il riflesso di eiezione del latte, provocando una temporanea diminuzione della produzione di latte.
  • il Dipartimento della Salute afferma che l'uso di alcol durante l'allattamento al seno ha effetti negativi sul bambino. Perciò si raccomanda che le madri che hanno assunto una misura standard (10 g di etanolo) possano evitare di esporre il bambino all’alcol astenendosi dall'allattamento per un periodo di tre ore dal consumo 11.

In conclusione, non consumare bevande alcoliche, compresa la birra, durante l'allattamento, è la scelta più sicura per la salute del neonato.


  1. Albertsen K, Andersen AMN, Olsen J, Grønbæk M. Alcohol Consumption during Pregnancy and the Risk of Preterm Delivery. American Journal of Epidemiology, Volume 159, Issue 2, 15 January 2004, Pages 155–161 

  2. Alcol e Gravidanza. Sei sicura? Campagna annuale per la prevenzione dell’abuso dell’alcol del Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia 

  3. Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia- SIGO. Se aspetti un bambino, l'alcol può attendere. CAMPAGNA DI INFORMAZIONE PER PREVENIRE I DANNI FETALI LEGATI AL CONSUMO DI ALCOL IN GRAVIDANZA. Ottobre 2015 

  4. Patra J, Bakker R, Irving H, Jaddoe VW, Malini S, Rehm J. Dose-response relationship between alcohol consumption before and during pregnancy and the risks of low birthweight, preterm birth and small for gestational age (SGA)-a systematic review and meta-analyses. BJOG. 2011 Nov;118(12):1411-21. doi: 10.1111/j.1471-0528.2011.03050.x. Epub 2011 Jul 6 

  5. Donna e Alcol. Alcol: sei sicura? Il libretto per conoscere e non rischiare](http://www.epicentro.iss.it/alcol/materiali/libretti/libretto_donna.pdf) 

  6. sindrome alcolico fetale 

  7. ^Haycock, PC. Fetal Alcohol Spectrum Disorders: The Epigenetic Perspective. Biology of Reproduction, Volume 81, Issue 4, 1 October 2009, Pages 607–617 

  8. Food and Agricolture Requirements. Birra artigianale. La definizione entra nella normativa di settore 

  9. Haastrup MB, Pottegård A, Damkier P. Alcohol and Breastfeeding. Basic and Clinical Pharmacology and Toxicology, 2014 Volume 114, Issue 2 Pages 168–173 

  10. Mennella JA, Beauchamp GK. The Transfer of Alcohol to Human Milk — Effects on Flavor and the Infant's Behavior. N Engl J Med 1991; 325:981-985October 3, 1991DOI: 10.1056/NEJM19911003325140 

  11. Giglia R, Binns C. Alcohol and lactation: A systematic review. Nutrition and Dietetics. Volume 63, Issue 2 June 2006 Pages 103–116


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7. Quanta birra si può bere al giorno

Secondo l'organizzazione mondiale della sanità "non è possibile, sulla base delle conoscenze attuali, identificare quantità di consumo alcolico raccomandabili o “sicure” per la salute. Tuttavia "è considerato più adeguato parlare di quantità a basso rischio, evidenziando che il rischio esiste a qualunque livello di consumo, ed aumenta progressivamente con l’incremento delle quantità di bevande alcoliche consumate".2

Meno, è meglio!

Questo è dovuto al fatto che l’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre dipendenza (alcol-dipendenza) superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute.

L’alcol può esporre a forti rischi anche in seguito ad un singolo episodio di consumo, spesso erroneamente valutato come moderato: sono sufficienti appena due bicchieri di una bevanda alcolica per incrementare notevolmente il rischio di incidenti.

Quindi, benchè per singole circostanza la birra può addirittura avere effetti positivi sulla salute, il rischio che l'alcol comporta in termini di dipendenza o incidenti porta a concludere che è consigliabile limitare quanto più possibile il suo consumo.

E' invece assolutamente sconsigliato superare i livelli definiti di "consumo moderato", definito secondo linee guida che cambiano da nazione a nazione 1. Quelle dell'ISS (Istituto superiore di sanità) per l'Italia sono:

  • fino a 24g (circa 2 drink) per uomini dai 21 ai 65 anni
  • fino a 12g (circa 1 drink) per le donne o per uomini dai 18 ai 21 anni o oltre i 65 anni

Riassumendo, l’alcol è causa di centinaia di differenti condizioni e disfunzioni patologiche che possono riguardare tutti gli organi e apparati dell’organismo. Numerose patologie epatiche, gastrointestinali, cerebrovascolari, disordini psichici e comportamentali, patologie immunologiche, infertilità e problemi prenatali, tumori sono condizioni parzialmente o totalmente alcol-correlate tanto frequenti che legittimano la conclusione dell’OMS che l’impatto su mortalità, morbilità e disabilità in tutte le realtà mondiali misura e riferisce sempre e comunque un impatto negativo espresso correttamente al netto dei possibili, scarsi effetti benefici riportati in letteratura 9.

Quando non si può bere affatto

Ci sono situazioni in cui è consigliata una totale astinenza dall'alcol:

  • assunzione di farmaci
  • dipendenza da alcol o altre sostanze
  • patologie acute o croniche (es. problemi gastrici6, gotta7, problemi al fegato5, etc...)
  • tra i pasti
  • sul lavoro
  • se si devono guidare veicoli o macchinari
  • in gravidanza o se si pianifica una gravidanza
  • in allattamento.

Uomo vs donna: quali differenze

E' ormai noto come per la donna vi siano differenze sostanziali, sui quantitativi massimi di alcol che possano essere consumati. Questa differenza risiede in tre principali motivi:

  • la donna presenta una minore quantità dell'enzima (alcol deidrogenasi) responsabile del metabolismo dell'alcol. Pertanto il sesso femminile risulta, fisiologicamente, più sensibile agli effetti secondari del suo consumo;
  • l'uomo ha una massa corporea più massiccia; quindi, a parità di dose ingerita, riesce meglio a gestire (a livello fisiologico) l'alcolemia, cioè la presenza di alcol nel sangue;
  • la donna, in seguito al consumo di alcol, è soggetta a disequilibri di natura ormonale, e una conseguenza può essere l' irregolarità mestruale.

Birra, quantità e patologie

Per un approfondimento sulla correlazione tra quantità di birra e patologie, consulta gli articoli sui benefici e sulle controindicazioni della birra.

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